Next generation eu: opportunità di rinascita e non ennesima disfatta per l’area Magno Graeca
Solo guardando al lungo periodo si potrà rivalutare un’Area dalle molteplici ed inespresse potenzialità.
La lungimiranza non è una peculiarità propria del popolo calabrese, tuttavia essa costituisce un valido espediente per la rinascita, prima di tutto culturale, del nostro territorio.
A tal proposito, si guardi con ammirazione alla realtà dell’Emilia Romagna, regione molto efficiente che negli ultimi anni è cresciuta tantissimo grazie (anche) al fatto che i suoi Amministratori riescono ad investire, su tutto il territorio senza alcun discrimine, la totalità dei fondi che intercettano dall’UE. Tali investimenti riguardano l’ammodernamento di infrastrutture e il potenziamento dei settori produttivi, sì da corroborare ed innovare il tessuto socio- economico.
In particolare, bisogna rilevare la lungimiranza e la visione territoriale del Sindaco di Modena, espressa in un’intervista presso una nota trasmissione in onda su RAI 3, nella quale annunciava il programma che intenderà realizzare con i fondi del next generation eu, asserendo che a Carpi avrebbe potenziato la moda, a Sassuolo la ceramica, a Maranello la meccanica ecc.
Purtroppo, duole evidenziare che presso la nostra regione la lungimiranza e l’avanguardia annaspano a beneficio di una mentalità fin troppo centralista, che da un lato privilegia un comprensorio e dall’altro favorisce l’isolamento di altri territori.
E questo è certamente il caso dei comprensori Sibarita e Crotoniate che, nonostante le numerose potenzialità, non riescono ancora ad esprimersi perché schiacciati dal centralismo di Cosenza e di Catanzaro.
Infatti, quanto sarebbe importante per l’area Magno Graeca l’estensione della linea ferroviaria elettrica ad alta velocità sino a Crotone, tale da collegare, in poche ore, la nostra area all’Europa Continentale, vero cuore pulsante del sistema economico del vecchio continente? O, ancora, quanto sarebbe importante investire i fondi del next generation per lo sviluppo del turismo? Infatti, nella regione Calabria, l’area Sibari- Crotone è quella col maggior numero di strutture turistico alberghiere. E, tra le altre cose, il turismo riuscirebbe a rivalutare non solo Codex, Castello ducale o il Castello di Carlo V, ma anche le bellissime attrazioni presenti nei piccoli Comuni dell’entroterra Jonico-Silano, vera risorsa ancora inespressa. In merito, si pensi al Comune di Paludi ove insiste una bellissima area archeologica, a giudizio dello scrivente, tra le più importanti in Calabria, alla quale, però, non è stato reso il giusto merito e la giusta fama.
Pertanto, l’alleanza Corigliano Rossano – Crotone deve necessariamente rafforzarsi per entrare a far parte della progettualità attuabile con il recovery plan e rivalutare un comprensorio che, altrimenti, diventerà una res nullius nel breve periodo.
Simone Laurenzano