DIBATTITO SULL’AEROPORTO DI SIBARI È SOLO NELLA TESTA DI CHI LO SCRIVE

DIBATTITO SULL’AEROPORTO DI SIBARI È SOLO NELLA TESTA DI CHI LO SCRIVE

In atto meccanismi subdoli che si prefiggono il vano tentativo di indebolire la proposta magnogreca. Si tratta di emissari al soldo della politica centralista che ha reso marginale l’area jonica. Tacciono sui temi salienti e tirano in ballo argomenti inesistenti

In una fase delicatissima e complessa in cui opportunamente si parla solo ed esclusivamente di coronavirus c’è chi fantastica e diffonde editoriali secondo cui si paventa l’esistenza di un dibattito aperto sulla realizzazione dell’aeroporto di Sibari. Francamente, al momento, non risulta nessun dibattito aperto se non una singola boutade, morta sul nascere, durante la campagna elettorale delle regionali due mesi or sono. Dicono che sarebbe importante un aeroporto a SIBARI ma senza indicare con quali fondi, né spiegano sul piano dei flussi come si sosterrebbe un nuovo scalo a fronte di altri tre in Calabria già in crisi e di uno nascente a PISTICCI, laddove l’aviosuperficie esiste già da diverso tempo, ed in avanzata fase di trasformazione in scalo aeroportuale.

È evidente a noi tutti che si tratta dei soliti conosciuti emissari al soldo della politica deviata dei capoluoghi storici del posto. Lo abbiamo sempre detto che la battaglia per la provincia della Magna Graecia sarebbe stata dura e ciò non ci spaventa, anzi, ci stimola ad andare avanti con più forza e determinazione. Ci si aspettava dai luogotenenti locali, tuttavia, un atteggiamento quanto meno silente considerato che si tratta di difendere la propria terra, quella in cui sono nati, e, invece, si schierano nettamente contro mediante l’insinuazione di subdole argomentazioni totalmente lontane dalla realtà.

Lor signori non dicono nulla sulla conclamata sperequazione che subisce l’arco jonico a beneficio dei capoluoghi storici, ma si spendono per tentare di aprire un dibattito sull’aeroporto di Sibari, quale strisciante e ingannevole tentativo di creare frizioni e resistenze nell’area magnogreca tra le cui tante battaglie è prevalente quella relativa alle infrastrutture. In particolare: rilancio delle vie del mare e rilancio delle portualità di Corigliano Rossano e Crotone, nonché di tutti i porti turistici presenti, del traffico su gomma con ammodernamento della SS.106 a 4 corsie tra gli innesti di Sibari e Passovecchio a completamento del megalotto 3 e della Variante al megalotto 6, dell’elettrificazione della linea ferrata al fine di accorciare i tempi di percorrenza da e per Crotone così da rilanciare lo scalo aereo di Sant’Anna.

Il governatore della regione Campania Vincenzo De Luca qualificherrebbe tali figuri come dei “personaggetti” intesi come quei soggetti che non hanno il coraggio di scendere in campo pubblicamente per perorare le politiche nefaste del centralismo. Se proprio si vogliono osteggiare le ragioni portate avanti dal comitato lo si faccia a viso aperto, sul merito delle questioni. Si scelgano pure un argomento a piacere, saremo ben lieti e felici di rispondere punto per punto, mettendoci la faccia, senza nascondersi come solo gli struzzi sanno fare. Poi diremo anche le ragioni che si celano dietro a questo sentimento di una sparuta rappresentanza anti-magnogreca, ma lo faremo successivamente in appositi e specifici interventi pubblici.

Costoro tacciono sulla insopportabile distribuzione dei posti letto destinati alla terapia intensiva che in epoca “coronavirus” è tutto dire: Cosenza (25 posti), Catanzaro/Vibo (40), Reggio Calabria (34), Magna Graecia (Corigliano Rossano + Crotone 8).

Se è vero come è vero che i posti letto dovrebbero essere assegnati in base al dato demografico l’ingiustizia è presto dimostrata, laddove la demografia degli oltre 400mila abitanti dell’area magnogreca dispone di un posto letto in terapia intensiva ogni 52mila abitanti, contro una media regionale di 1 ogni 17mila, che scende addirittura ad uno ogni 13mila circa nei capoluoghi storici. Per non parlare di tante altre divisioni di cui in precedenti interventi abbiamo già fornito illustrazione. Non spendono una riga sull’emodinamica, presente a Cosenza, Belvedere e Castrovillari e assente in tutta l’area magnogreca con riferimento ai nosocomi dei due previsti capoluoghi dell’area.

Non si fa riferimento alcuno alla possibilità di trasformare, a saldo zero, il futuro ospedale della Sibaritide, da banale ed inutile spoke, copia in clone degli attuali ospedali, in un HUB di secondo livello, grazie alla demografia che l’area della Magna Graecia avrebbe in dote dall’amalgama della Sibaritide al Crotoniate sotto la guida di 2 CAPOLUOGHI.

Non denunciano la politica isolazionista praticata dai poteri centralisti nei confronti dell’intero arco jonico ma trovano il tempo per inventarsi l’esistenza di un dibattito sull’aeroporto di Sibari.

Il comitato ha tanti nemici, alcuni dei quali sono come il vento. Ora conviene vestire i panni del nemico, magari se il tempo e gli interessi subiranno dei cambiamenti, quei nemici d’un tratto si trasformeranno in amici. In tutto questo non resta che affermare: “la dignità è altra cosa”. La nostra proposta rilancia l’area jonica e tutta l’area della Magna Graecia con due capoluoghi: a nord Corigliano Rossano, a sud Crotone. Abbiamo raggiunto risultati ragguardevoli sui social, ad oggi superiamo i 12mila Like sulla pagina Facebook, a soli pochi mesi dalla nostra nascita. Abbiamo inaugurato il gruppo Facebook :”Community Comitato Provincia della Magna Graecia”, al quale chiunque può richiedere iscrizione, ivi pubblicare direttamente post, contribuire in prima persona al dibattito, interagendo con tutti gli altri membri, pertanto s’ invitano tutti coloro che lo vorranno a sottoscrivere la propria adesione al nuovo gruppo.

Ufficio stampa – Comitato Magna Graecia

Redazione Comitato MagnaGraecia