Della politica si sono perse le tracce. I partiti sono la somma di tribù

Della politica si sono perse le tracce. I partiti sono la somma di tribù

INTERVISTA DI DOMENICO POLICASTRESE A DOMENICO CRITELLI

Nel silenzio assordante di partiti e rappresentanze Istituzionali, con qualche rara eccezione – ma proprio rara- abbiamo voluto ascoltare Mimmo Critelli, storico dirigente politico di DC, PPI e Margherita. Assessore Provinciale a Crotone nella I giunta Talarico fra il 1996/99 e Consigliere Comunale della Città pitagorica. Lo abbiamo fatto anche perché testimone degli ultimi 40 anni di vita politico amministrativa, sebbene, oggi, non iscritto né militante in nessuna delle formazioni partitiche attuali. Nel 2016, dopo pochi mesi dalla vittoria della “Prossima Crotone” al Comune, ha lasciato i DKR, movimento locale che aveva contribuito a costruire insieme ad Enzo Sculco, Franco Pugliano, Serafino Mauro e molti altri.

È LA PASSIONE CHE LA ISPIRA AD ENTRARE IN POLEMICA CON GLI ATTUALI AMMINISTRATORI?

La passione sempre. Quella non mi ha abbandonato mai. Mi ha sempre ispirato e soprattutto oggi che le ragioni della politica sono soppiantate da conflitti dilettanteschi e da superficialità. Polemico, quanto basta ma mai per pregiudizio o vocazione causidica. Generalmente mi infastidiscono la banalità, la presunzione e la mancanza di compostezza Istituzionale. Per il resto, se mi si contesta nel merito delle cose che sostengo sono pronto a ravvedermi. Ma se ai fatti si risponde dando torto ai fatti, allora non c’è partita. Soccombiamo tutti. Anche voi della Stampa.

SOCCOMBIAMO COME STAMPA NON MI È MOLTO CHIARA.

Leggo tutte le settimane i Vs. articoli, gli editoriali gli approfondimenti e perfino la satira. Ma tutto, ormai, si svolge sui social, a discapito del pensiero e dell’analisi che sono la premessa per andare oltre il proprio orizzonte. Io stesso mi propongo nella pagina delle opinioni per esprimere le mie idee anche come esercitazione mnemonica. Ma gli attuali protagonisti che amministrano lungo l’area dell’Arco Jonico,  se li solleciti all’approfondimento, preferiscono il padel o qualche conviviale, anche pre consiliare. È tutta un’altra storia, indubbiamente. Poi, a Crotone, tutto sembra amplificarsi.

MA È UN FENOMENO NON DEGLI ULTIMI ANNI. SONO ALMENO 15 ANNI CHE I PARTITI SONO DIVENTATI CONTENITORI ELETTORALI O LA SOMMA DI TRIBÙ, PER NON DIRE ALTRO.

È vero. Ed il fenomeno 5Stelle è lì a testimoniarlo. Il punto è che a Crotone tutto si aggrava. Non un Consiglio su temi sensibili quali PSC, Porto, Antica Kroton, Conurbazione e prospettiva dell’Area Vasta della Magna Graecia. E poi PNRR, transizione ecologica collegata alla bonifica e all’area SIN. Solo comunicati stampa. Nessuna iniziativa Consiliare o di coalizione in quanto tale. Sembra quasi che aspettino Godot, solo e sempre Godot. E Godot prima o poi arriva e detta “lui” i temi e la prospettiva. Mai il contrario. A Crotone tutto si aggrava. Purtroppo.

UNA NEBULOSA. E NELLA FASE PIÙ DELICATA, ANCHE PERCHÉ GRAVIDA DI OPPORTUNITÀ. E POI LE REGIONALI.

Ecco, appunto, le Regionali. Potrebbero essere una opportunità per il livello dei candidati in campo e se solo le coalizioni trovassero una sintesi programmatica e quella unità che le rende forti, credibili e alla pari. Il CD lo ha fatto e si è affidato ad un leader nazionale dell’area moderata, popolare e Liberaldemocratica, oltre che Europeista. Roberto Occhiuto è un Parlamentare che ha maturato l’esperienza necessaria ad affrontare problemi emergenziali di cui la Calabria soffre da tempo. Il CS o i diversi CS che si agitano in Calabria hanno lo stesso obbligo nei confronti dei Calabresi: fare sintesi e rendere quel campo competitivo. Se ne avvantaggerebbe la qualità del progetto di cui ciascuno è portatore.

CHIARO E CONDIVISIBILE. COALIZIONI E LEADERSHIP FORTI CON VISIONE GENERALE CHE SOPPERISCE AL VUOTO DI PARTITI FUMOSI ED ISTITUZIONI DEBOLI.

È così. Ed oltretutto, lei stesso da la risposta, amplificando quel principio di sussidiarietà all’incontrario che serve a fare crescere una nuova classe dirigente. Partiti commissariati che rifiutano di attrezzarsi per approfondire i temi sensibili ed organizzare una risposta risolutiva. Mancano persino le sedi fisiche dove vivere come comunità politica. Ed allora, i partiti Regionali hanno titolo a promuovere occasioni di confronto ma anche meccanismi di selezione popolare per decidere il segretario della piccola sezione di periferia. Senza questo si resta ostaggi di concezioni verticistiche che ignorano, sistematicamente, la domanda di partecipazione alla vita pubblica.

PSC/PSA A CROTONE, BONIFICA, CONURBAZIONE DELLE 6 “SORELLE”, PROVINCIA DELLA MAGNA GRAECIA. MA NON BASTANO 2 LEGISLATURE CON IL QUADRO TRACCIATO E LE CONDIZIONI DATE. NON CREDI DI ESSERE VELLEITARIO. ANZI, NON CREDETE DI ESSERLO, INSIEME A GIOVANNI LENTINI E PEPPINO COSENTINO?

Saremmo velleitari se coltivassimo velleità personali. Non rincorrendo nulla e nessuno e avendo un’età avanzata proviamo solo ad esprimere le nostre opinioni che qualche volta divergono pure. In ogni caso all’elenco di cui sopra aggiungerei il PNRR e il PTCP(Piano territoriale di coordinamento provinciale).

Quest’ultimo è di competenza della Provincia e dovrebbe rappresentare il “Piano Strategico Generale”. Tutte le opportunità che si apriranno con il PNRR, e le sue direttrici fondamentali, andranno colte attraverso la predisposizione di strumenti urbanistici e di programmazione territoriale, ancora meglio se di Area Vasta. E in questo si innestano le ZES, la rigenerazione e la ricucitura urbana, e i diversi attrattori di natura economica, sociale e culturale. E non vi è dubbio che l’area vasta che spazia dalla CITTÀ DELLO JONIO( Crotone, Isola CR., Cutro, Scandale, Rocca di Neto, Strongoli) passando per ENOTRIA SULLO JONIO (Melissa, Cirò M., Cirò, Crucoli) fino alla già realizzata Corigliano-Rossano ed a tutto l’Alto Jonio  passando per l’entroterra Silano-Greco, con il suo bacino demografico di oltre 400.000ab. si propone come  attrattore di risorse straordinarie per rilanciare l’immagine, la coesione e la capacità di ripresa dei Calabresi. Il Brand della Calabria Jonica. La Riva Sud dell’Europa. La Baia interregionale della Magna Graecia lungo il golfo di Taranto. 

MA QUESTE AREE SISTEMA NON CI SONO ANCORA E LE RISORSE ANDRANNO IMPEGNATE ENTRO IL 2026.

Ecco perché il prossimo Governo Regionale dovrà avere un respiro e una prospettiva di 10 anni per cambiare verso e svoltare in direzione di una rigenerazione e rimodulazione amministrativa e Istituzionale. Serve un “tavolo” tecnico-politico per superare gli assetti degli anni 70. Bisognerà promuovere ambiti provinciali che sappiano valorizzare gli Enti Locali che “unendosi” alzano gli standard attrattivi di risorse straordinarie per vivacizzare l’economia e le peculiarità territoriali. E poi i temi già rilanciati da Occhiuto su i quali potrà fare valere tutto il peso della sua influenza, sul Governo nazionale, a partire dal rapporto con il ministro per il Sud Mara Carfagna. La Sanità, i rifiuti e la prevenzione del nostro patrimonio Boschivo. Così come, la salvaguardia degli oltre 700 km di costa da rendere compatibili e fruibili per l’industria Turistica che da noi è sottodimensionata rispetto alla Liguria che ha appena la metà delle nostre coste con poche spiagge ma più presenze annue. E l’elenco potrebbe continuare.

UNA NUOVA CALABRIA COSTRUITA SULLE ROVINE ALLE QUALI CIASCUNO HA DATO IL SUO CONTRIBUTO?

Mettiamola così: alla classe politica Calabrese, tutta, è offerta l’opportunità di porre rimedio ad errori, incompiute, connivenze, e sprechi e visioni centraliste potrei continuare all’infinito. A questo hanno concorso tutti. Persino gli ultimi Governi, Conte I e II, nazionali, come sulla vicenda Sanità. Si è  pensato che a manager pubblici o esperti di settore sanitario fosse più semplice mandare messaggi per metà propagandistici e, per l’altra metà, sbrigativi. I fatti hanno dimostrato il contrario. Andrà sottoposto, agli elettori Calabresi, il modello di Sanità Regionale che i candidati intendono attuare e, dopo le elezioni, il Consiglio Regionale all’unisono dovrà richiedere la fine del commissariamento.

HO GIÀ CAPITO PER CHI VOTERAI, MA SE VUOI DIRLO TU!

La scelta di Occhiuto ha risposto alle mie aspettative riguardo l’autorevolezza politica che è necessaria in questa fase. Tra l’altro, avevo già avviato un’ interlocuzione, a suo tempo, con Mario Occhiuto. Certo, avrei preferito un dibattito e una scelta tutta Calabrese. Nessuno può contestare che Roberto Occhiuto è il leader del secondo gruppo Parlamentare Calabrese, Forza Italia, di ispirazione Popolare, Liberale ed Europeista che fa riferimento al PPE. In uno dei Paesi fondatori dell’U.E. è impensabile che le sigle che si rifanno al PPE continuino ad essere separati in casa. Ed è in questa direzione che vanno gli sforzi nazionali per una federazione. Tra l’altro sono impegnato da tempo, sperando nella condivisione anche di Peppino e Giovanni, a costruire il FORUM dei Liberal-popolari per fare sintesi fra la sequela di sigle, gruppi e gruppetti per provare ad affermare una grande forza moderata, liberale, riformatrice e nazionale che sappia essere protagonista in Calabria, in Italia e in Europa.

Dall’edizione de Il Crotonese del 31/08/2021

Redazione Comitato MagnaGraecia