La valenza dei piccoli Borghi: chiave di successo alla svolta Green
Come rilanciare i piccoli Borghi – idee per un confronto –
Rilanciare i piccoli borghi in via di spopolamento: è stata la scommessa di tantissime amministrazioni comunali e sarà anche la scommessa per il futuro.
Gli abitanti dei borghi, in passato, sono stati attratti dal benessere dei grossi centri urbani e delle città, simbolo di ricchezza, di servizi e di opportunità, ed hanno abbandonato la natura e progressivamente hanno perso le conoscenze nel campo agricolo, forestale, artigianale, turistico e gastronomico, diventando semplici spettatori delle grandi città e dei grossi centri urbani.
Per far tornare a vivere i piccoli borghi, bisogna puntare tutto su un nuovo modo di fare turismo nel rispetto dell’ambiente, delle identità del territorio e delle persone che li abitano, promuovere le bellezze artistiche, naturalistiche, l’agricoltura biologica i cammini e le escursioni dei meravigliosi territori del basso ionio cosentino e dell’alto crotonese con lo scopo di sottrarre i territori all’abbandono.
Bisogna però essere consapevoli che tutto ciò non sarà facile per questo occorre ripartire prima possibile per creare sviluppo e ricchezza in sintonia con le piccole comunità e le poche imprese locali rimaste.
Nell’era del digitale non è più necessario spostarsi nelle grandi città per “sopravvivere”, si può benissimo restare nei piccoli borghi e rimanere in contatto con il mondo intero ovunque ci troviamo.
Ma per fare tutto questo servono grossi incentivi statali, regionali e comunali, una delle cose primarie che lo Stato centrale deve assolutamente fare è abbassare il costo dell’energia elettrica, del gas e togliere l’addizionale regionale e comunale IRPEF.
Si pensi che nel piccolo borgo jonico di Scala Coeli, l’addizionale comunale IRPEF è al massimo dell’aliquota pari allo 0,8% (istituita con delibera nr.14 in data 30 luglio 2015 dal commissario e poi sempre confermata) e di tutte quelle tasse che servono solo a fare cassa per i comuni. Sarebbe, altresì, utile incentivare la raccolta differenziata e rivedere la tassazione sui rifiuti, adottando il metodo del “più rifiuti produci più paghi – meno rifiuti produci meno paghi”.
Investire sul ripristino della viabilità provinciale, comunale ed interpoderale al fine di consentire agli agricoltori, agli imprenditori, agli artigiani e al turista una mobilità stradale sicura ed efficiente.
Prevedere l’introduzione del baratto amministrativo come forma di collaborazione civica con la comunità locale, al fine di creare sinergia tra cittadino e istituzione, oltre che a nuove forme di incentivazione finalizzate all’insediamento abitativo, conservare e recuperare il patrimonio edilizio da parte dei privati con finanziamenti pubblici, manutenzione, consolidamento straordinario e riuso del patrimonio pubblico e privato inutilizzato, miglioramento dei servizi urbani, creare dei percorsi di cicloturismo comunali e intercomunali.
Assicurare la presenza costante del medico di medicina generale convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Specialmente in questo momento pandemico il medico di famiglia è diventato, a volte l’unico punto di riferimento delle persone che abitano i borghi, infatti deve rispondere a telefonate, messaggi e mail.
Nicola Abruzzese