Base Canadair a Crotone, Calzona: “Non vedo motivo di preoccupazione”

La scelta dello scalo di Sant’Anna come base di Protezione Civile non può che essere vista positivamente
Sinceramente non comprendo perché la scelta di ubicare la base per i Canadair a Crotone susciti preoccupazione e sospetti.
Aldilà dei commenti del management di Sacal, che pure potrebbero prestarsi ad essere fraintesi, il fatto che l’aeroporto sia stato scelto come base di Protezione Civile, e quindi sede di investimenti, non può che essere vista positivamente, a mio modesto avviso.
Che Crotone con i suoi 270 mila pax annui nel 2024, è, senza alcun dubbio, l’aeroporto con minore attività volativa, rispetto a Reggio Calabria e Lamezia Terme, è un fatto. Quest’ultimo ha ospitato, e tuttora ancora ospita, la base che sta per essere trasferita a Crotone e benché forte di un traffico annuo di circa 2700000 passeggeri, quindi dieci volte in più che Crotone, la coesistenza con la base di Protezione Civile non ha creato, finora, particolari criticità, anzi, sulla stampa locale già ci si lamenta per questa scelta. E, comunque, proprio i dati, il numero dei passeggeri e dei voli, farebbe pensare che, teoricamente, abbiamo ancora uno spazio di crescita di dieci volte superiore, in volume di traffico, prima di poter ravvisare eventuali criticità circa l’operativita’ dell’aeroporto di Crotone e tuttavia, per quanto si possa e si voglia augurare, il meglio per il nostro aeroporto, non si può non tenere conto delle dimensioni, della realtà ambientale, del bacino d’utenza e di tanti altri fattori che fanno realisticamente presagire che sarà, praticamente, impossibile raggiungere i volumi di Lamezia Terme, principale aeroporto Calabrese, unico ad essere istituzionalmente internazionale.
Pur volendo immaginare altre rotte nazionali non si può non tenere conto dell ‘offerta attuale che copre il nord , con Bergamo, il nord-est con Treviso, il nord-ovest con Torino, il centro nord con Bologna ed il centro, con il volo per Roma, in poco più di un ora.
Non resta che l’auspicio di un volo per la Toscana (Pisa) e/o Marche o Umbria, e/o Palermo, vista la distanza, non si vede quale altra rotta possa essere richiesta.
Ovviamente, il nuovo volo per la Germania è una novità particolarmente gradita, e nuovi collegamenti con altri Paesi europei e più voli charter offrono buone possibilità di crescita di passeggeri.
Tuttavia, illudersi che Crotone possa diventare un aeroporto con milioni di passeggeri annui, è pura utopia.
Ritengo, pur rispettando opinioni diverse, nemmeno giusto creare aspettative irrealistiche, strumentali a sterili dibattiti e inutili rivendicazioni campanilistiche e/o a polemiche politiche che risultano poco interessanti per i viaggiatori.
Vincenzo Calzona