Attività Canadair sullo scalo pitagorico, Pingitore: “Una contraddizione sulla quale urge chiarezza” 

Attività Canadair sullo scalo pitagorico, Pingitore: “Una contraddizione sulla quale urge chiarezza” 

L’aviosuperficie crotonese come simbolo di un territorio costantemente in bilico 

L’aeroporto di Crotone, simbolo di un territorio costantemente in bilico, tradito tra promesse e realtà, si trova nuovamente al centro di un dibattito. Le recenti dichiarazioni dell’Amministrazione degli aeroporti calabresi, in particolare quelle relative ai dati di gennaio 2025, sollevano più di un interrogativo. Con 17.392 passeggeri transitati e un presunto incremento del +50%, l’aeroporto sembra finalmente dare segnali di vita. Ma a quale prezzo?

Mentre Lamezia Terme registra un più modesto +11%, i numeri di Crotone vengono celebrati come un trionfo. Eppure, in un territorio storicamente emarginato, privo di infrastrutture adeguate – strade inefficienti, un porto trascurato, e una rete ferroviaria obsoleta – ci si aspetterebbe un piano strategico per rilanciare il sistema. Invece, l’annuncio di una nuova base Canadair sembra minacciare questa fragile rinascita.

Siamo di fronte a una scelta che stona con le necessità del territorio. I Canadair, sebbene utili in caso di emergenze, rischiano di compromettere le rotte passeggeri, gettando un’ombra inquietante sul futuro dell’aeroporto. Non ci è dato sapere se esista un progetto concreto per lo sviluppo della struttura; ciò che è chiaro è che l’attuale amministrazione aeroportuale non ha fornito rassicurazioni.

Il direttore della Sacal non ha fatto altro che alimentare le nostre preoccupazioni: da una parte ci racconta di una crescita, dall’altra ci avverte che Crotone, con la sua scarsa attività volativa, è stata scelta per la sua “ideale” condizione per ospitare attività complementari. È un controsenso che non possiamo ignorare.

Iginio Pingitore

Redazione Comitato MagnaGraecia