Crotone e la complessità
Per essere in grado di dare slancio ad un nuovo inizio
In questi ultimi tempi, il clima e l’atmosfera che si vive a Crotone, e nel suo intero territorio, è quello di una città assediata e sul punto di capitolare che, quotidianamente, ad intervalli più o meno regolari, subisce colpi , anche improvvisi e inaspettati, al suo già delicato e fragile sistema economico e sociale. Una città e un territorio, complici anche le nostre storiche e ataviche inadeguatezze e incapacità, sotto assedio, incapace di reagire, ripiegata su stessa e che nel migliore dei casi non trova di meglio che rifugiarsi nel nostalgismo e nel passatismo, che in questo momento non aiutano anzi aggravano la sua immagine e la sua considerazione all’estero. Serve, e credo di non sbagliarmi, una scossa e un sussulto da parte dell’intera comunità crotonese e di tutta la sua provincia per non farci trovare impreparati e sprovveduti e impauriti.
Tra le tante cose di cui potrei parlare e scrivere una in particolare mi pare una buona base di partenza. Una base su cui innestare una nostra idea e una nostra visione di Crotone e del suo territorio potrebbe essere l’utilizzo di alcuni strumenti di programmazione strategica come i Master Plan. Strumenti che potrebbero essere d’aiuto per affrontare le sfide che, da tempo e in questo momento, ci stanno vedendo e, continuando così le cose , ci vedranno soccombenti , senza avere la forza e la capacità di un minimo di reazione, tranne che rassegnarci alle (rituali e inutili) pacche sulle spalle, come mi pare d’aver capito sia successo durante e alla fine dell’ultima visita dell’assessore alla cultura del comune di Crotone con il ministro Sangiuliano. Sotto quest’aspetto penso alla realizzazione di due Master Plan, centrali rispetto ai nostri interessi di sviluppo territoriali. Il primo, un Master plan dei beni culturali della città di Crotone e della provincia di Crotone. E il secondo, un Master plan dei porti turistici di Crotone e di Isola Capo Rizzuto e di Cirò Marina. Il Master Plan, e partiamo dall’abc, e dalle notizie basilari, “è uno strumento di programmazione strategica che attua i programmi di sviluppo territoriale e precede la pianificazione territoriale e urbanistica. Esso assume la dimensione temporale delle azioni necessarie al suo interno, finalizzata a definire una visione (assetto) al futuro di un territorio. In tal senso, il Master Plan costituisce un piano riassuntivo, di sintesi, di quanto contenuto nei piani dei singoli progetti che lo compongono. La logica di fondo è quella di suddividere un’iniziativa complessa in parti più piccole e facilmente gestibili”.
Lo ripeto, e lo ripeterò sino alla noia, senza affrontare le immense e intriganti sfide della complessità* Crotone e il suo territorio non riusciranno a trovare il bandolo della matassa per costruire una soluzione, certamente non la migliore, sicuramente la soluzione, la nostra soluzione per affrontare e risolvere le tematiche e le problematiche in cui ci dibattiamo da oltre trent’anni. Città e territorio, e anche questo mi piace ricordarlo, per i quali molti crotonesi impiegano e spendono gran parte del loro tempo per non soccombere e per non restare isolati e chiusi, quasi vergognosi dello stato in cui attualmente versa la città.
La teoria della complessità, e mi piace rimarcarlo, non è una teoria scientifica in senso stretto, ma un un “pensiero della complessità” e, ancor meglio, una “sfida della complessità”.
Pensieri e sfide da affrontare senza timore alcuno e senza titubanza alcuna poichè sono certo che gli uomini e le donne , le persone in carne ed ossa di questo territorio, abbiano le capacità e le forze per uscire fuori dal baratro in cui siamo scivolati e non per colpe esterne ma per colpe nostre , solo ed esclusivamente nostre . Credo che insieme, senza steccati e senza staccionate, con il passato (visibile) davanti a noi e il futuro (invisibile) alle nostre spalle siamo e saremo in grado di dare vita ad un nuovo inizio.
Giovanni Lentini