P.I.T.R. – Il Piano Integrato dei Trasporti Regionali
Predisporre un ammodernamento radicale e strutturale degli assi viari regionali per concorrere all’abbattimento delle emissioni
La Regione Calabria possiede infrastrutture di sicura potenzialità che, in raccordo con le altre regioni meridionali, potrebbero permettere lo sviluppo economico dell’intero Mezzogiorno, nel quadro del sistema Mediterraneo. Sotto quest’aspetto è augurabile che, il prima possibile, la Regione Calabria si doti di un Piano dei Trasporti Integrato che deve riguardare tutte le attività di trasporto e logistica, indipendentemente dalle competenze gestionali. Un Piano Integrato dei Trasporti, da condividere con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Meridionale e del Mare Jonio e la Società Aeroportuale Calabrese, oltre che naturalmente con Anas e con RFI, in cui deve essere pensato e programmato e realizzato un governo e una gestione ottimizzata dei porti, con la creazione di alcuni importanti retroporti nella fascia jonica, e degli aeroporti, con la creazione di un interporto nella parte centrale della fascia jonica.
La scadenza è epocale: la Commissione UE ha adottato la Comunicazione “Fit for 55”: delivering the EU’s 2030 Climate Target on the way to climate neutrality” che contiene misure legislative per dare concretezza al Green Deal europeo, concorrendo a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, conseguire gli obiettivi della “Normativa europea sul Clima” (Regolamento 2021/1119-UE) e trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra società per costruire un futuro equo, verde e prospero. Circostanza questa che c’impone di guardare con attenzione alla sfida di “decarbonizzare il trasporto su strada delle merci, sapendo che il trasporto su gomma è ancora il trasporto più capillare e per questi motivi non facilmente eliminabile ma ,per il momento, solamente contingentabile in quanto la logistica si impegna a compattare i carichi, ma le infrastrutture sono e restano cruciali”. Senza dimenticare, tra l’altro, che la sostenibilità delle infrastrutture passa anche per il trasporto aereo in cui l’aeroporto di Crotone e quello di Reggio Calabria, sotto questo punto di vista, dovranno servire a decomprimere l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme che ormai supera abbondantemente i 2 milioni di passeggeri all’anno. Un piano coordinato tra i tre aeroporti che, pur scontando l’assenza di una viabilità adeguata, più l’aeroporto di Crotone che quello di Reggio, dovranno offrire servizi integrati per lo sviluppo turistico della nostra Regione. Disegno infrastrutturale che si conclude con le strade e con il trasporto ferroviario.
Quello che viene fuori da queste sintetiche considerazioni è un ammodernamento radicale e strutturale degli assi viari regionali che concorre direttamente all’abbattimento delle emissioni. E per avere il senso di quanto l’abbattimento delle emissioni sia importante per il prossimo futuro si consideri che la sostenibilità e la riduzione al minimo dell’impronta ambientale e delle emissioni sono stati un punto chiave che hanno permesso alla compagnia aerea Sky Alps, la cui flotta è composta da aerei regionali moderni, silenziosi e piccoli, i Dash DHC-8-Q400 , di vincere il bando per gli oneri di servizio pubblico del volo Crotone/Roma per l’aeroporto di Crotone.
Da anni in Calabria si discute, in modo confuso e fumoso, di come aiutare la crescita e lo sviluppo incrementale della nostra regione, che in molti, noi tra loro, si aspettano da precisi comparti. Da quello turistico a quello della produzione energetica e a quello della cantieristica navale e nautica. Nella consapevolezza che “lo sviluppo dell’import ed export di merci finite e di materie prime passa per l’intermodalità, con l’adeguamento delle vie del mare e con la nascita dei distripark retroportuali e con una distribuzione cittadina allineata ai criteri della city logistics”.
Tutto quanto finora descritto facilita e aiuta il decollo delle ZES, inteso soprattutto come capacità di attrarre nuovi insediamenti industriali, italiani e stranieri , ma serve , ancor di più, divenendo indispensabile, dopo la decisione di costituire la Zes unica delle regioni meridionali che ha tutte le caratteristiche di una rivoluzione storica.
Un Piano Integrato dei Trasporti è dunque obbligatorio per affrontare in modo unitario il processo di sviluppo dei prossimi trent’anni, senza inutili contrapposizioni e con certezza assoluta dei tempi.
Tutto quello che si dovrà fare, per stare al passo con i tempi migliorandosi, dovrà essere programmato in una cabina di regia unica. Una cabina di regia che abbia sul proprio tavolo la cartina geografica analitica e interattiva della nostra Regione, a prescindere da chi gestisce i porti, gli interporti, le reti ferroviarie e le infrastrutture pubbliche. Una cabina di regia autonoma e autorevole e affidabile e capace di resistere alle sollecitazioni e ai richiami di chi non ha a cuore le sorti e il futuro della Calabria e dei calabresi. Solo così potremo sostenere le enormi potenzialità che abbiamo, e gestire, nel miglior modo possibile, l’inevitabile, ma non scontata, crescita che attende la Calabria. Se così non fosse e non sarà la Calabria subirà, e non ci saranno incolpevoli e innocenti, l’irreversibile e doloroso depauperamento e spopolamento del suo territorio.
Chiaramente, e non lo nascondiamo, quelli di cui abbiamo scritto sono ambiti su cui in effetti la Regione Calabria dovrebbe fungere da traino. E i ragionamenti che stiamo sviluppando da Crotone, l’ultimo, certamente il più isolato e marginale, territorio dell’intero continente europeo, se portati avanti a livello regionale, potrebbero generare benefici su tutti i territori, superando i pericolosi e mai sopiti atteggiamenti campanilistici.
Alla fine di queste nostre veloci e stringate riflessioni la domanda che ci poniamo è: vi è qualcuno nella nostra Regione che ha questa visione? E, soprattutto, com’è possibile che il nostro messaggio possa essere veicolato sensibilizzando i vertici politici regionali? Vi è, a questo riguardo, una struttura regionale che sappia coniugare in maniera trasversale queste politiche strategiche?
Noi siamo convinti di si. Si tratta solo d’intercettare l’interlocutore o gli interlocutori giusti e di affrontarli con la dovuta e necessaria serenità e chiarezza rifuggendo l’approssimazione e il pressapochismo e il pernicioso nullismo.
Giovanni Lentini
#AmiciDelPortoVecchioDiCrotone