Un unico, grande, ecosistema dell’innovazione interregionale per la baia jonica.
Distretti agroalimentari di qualità e siti industriali dismessi da rilanciare con principi di coesione e sussidiarietà.
Recentemente ha iniziato a muovere i primi passi l’ecosistema dell’innovazione nato dalla sinergia tra le regioni Calabria e Basilicata. Tech4you il nome con cui questo è stato battezzato, grazie alla collaborazione dei due Atenei regionali.
L’ecosistema è stato finanziato con i fondi del PNRR per un valore di 119 milioni sui 120 milioni di massima finanziabili per progetto.
Già più volte avevamo riposto le nostre attenzioni verso tale bando, invitando Amministratori, Imprenditori e Centri di ricerca a cogliere le straordinarie opportunità fornite dal progetto e la concreta possibilità dei promettenti riverberi in campo occupazionale per i territori del Mezzogiorno.
Naturalmente siamo felici che le due Università, quella della Calabria e quella della Basilicata, siano riuscite a formulare un progetto che si è dimostrato meritevole agli occhi delle commissioni esaminatrici.
Tuttavia, sentiamo la necessità di rilanciare la sfida agli Amministratori jonici di Calabria, Puglia e Basilicata.
E questo in funzione della recente chiusura dell’Accordo di Partenariato sui fondi 2021-27 che hanno destinato circa 42 miliardi di euro per il nostro Paese, di cui ben 32 al Mezzogiorno.
La parola d’ordine dovrà essere non farsi trovare impreparati ed iniziare a studiare per tempo percorsi comuni che possano condurre a soluzioni foriere di cambiamenti e innovazioni per i territori marginali e dimenticati. L’allusione è, ovviamente, alla baia magnograeca. Quella porzione di territorio italiano, a cavallo tra tre Regioni, che si affaccia sullo specchio d’acqua del mare Jonio. Nessun altro territorio in Italia dispone, in soli 400km di costa, di ben tre Distretti alimentari di qualità, due siti industriali dismessi ed uno da rilanciare in ottica di transizione ecologica. Si aggiunga un centro di ricerca quale Enea, la presenza di tre grandi gruppi industriali, A2A, Eni ed Enel ed il gioco è fatto.
Certo sarà necessario il supporto di un Ente universitario. Quindi bisognerà muoversi, sin da subito, alla ricerca di Atenei italiani che si mostreranno disponibili alle richieste di Amministratori, Soggetti pubblici e privati del territorio.
Si provi a pensare cosa potrebbe rappresentare in termini di ricerca e sviluppo lo studio di nuove tecniche in campo agricolo abbinate al ciclo combinato dell’idrogeno verde.
Un ecosistema dell’innovazione che, in funzione delle sue peculiarità geografiche e delle infrastrutture insistenti sui territori interessati, si proporrebbe come centro di produzione dei sistemi elettrolitici.
Infatti, nel mese di Maggio, la Commissione Europea e i produttori di celle elettrolitiche hanno condiviso nuovi target e strategie di incremento, con l’obiettivo di decuplicare l’attuale copertura e dare un impulso notevole alla produzione e approvvigionamento da idrogeno verde.
Un’operazione trasformativa e generativa capace di dare vita ad un grande ecosistema dell’innovazione interregionale della baia jonica. Questo potrebbe significare la genesi per tre distretti produttivi delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, incentrati sull’idrogeno verde. Uno a Taranto, in qualità di Hub, uno a Crotone, in qualità di Spoke, uno a Corigliano-Rossano, sempre in qualità di Spoke. E tre distretti produttivi: Sibaritide (Hub) e due Spoke nel Metapontino e nel Salento jonico.
Senza perdere tempo urge che i tre presidenti di Regione, Bardi, Emiliano ed Occhiuto, assieme alle Università calabresi, lucane e pugliesi, di concerto con gli Amministratori e gli Imprenditori dei territori direttamente interessati, inizino un processo e un percorso di discussione e di condivisione. Tale processo dovrebbe essere il più veloce possibile, per arrivare ad un idea progettuale da portare all’attenzione del Ministero per il Sud e dell’Agenzia nazionale per la Coesione Territoriale. Ed ancora ad Invitalia ed a Cassa Depositi e Prestiti, per valutarne punti di forza e punti di debolezza e per candidarla, all’interno della nuova programmazione comunitaria 2021/2027, o, ancor meglio, nel Fondo di Sviluppo e Coesione.
Ci piacerebbe che a fare da regista all’operazione fosse il presidente Occhiuto. A riguardo, in questi giorni, proporremo, attraverso canali istituzionali, questa iniziativa. Forti, noi come costui, come tutti i calabresi, della voglia di mostrare all’Italia intera una Calabria che nessuno s’aspetta.
Domenico Mazza
Alessio Critelli
Giovanni Lentini