Distretto Produttivo Calabrese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica incentrato sulla filiera dell’idrogeno.
L’idea per riconsegnare un futuro a tutta l’area dell’Arco Jonico.
E’ di questi ultimi tempi la notizia che la società A2A , tramite la controllata A2A Ambiente, al fine di potenziare la propria presenza in Calabria, ha “acquisito” il 100% di TecnoA, nello specifico, la società Mida tecnologie Ambientali srl, società crotonese attiva nel centro sud Italia nel trattamento dei rifiuti industriali con gli impianti ubicati nell’area industriale di Crotone, in località Passovecchio, nei quali sono operativi le diverse fasi del processo di termovalorizzazione dei rifiuti speciali..
Una notizia che non può passare sotto silenzio, anche se noi volessimo rubricare l’intera vicenda come un normale subentro in attività d’impresa tra privati, e che per noi, invece, merita una riflessione. Una riflessione corale, ed in linea con la transizione ecologica avviata dall’Europa e fatta propria dall’Italia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una riflessione forte e chiara e, soprattutto, alla luce del sole alla quale noi offriamo il nostro contributo.
La prima di queste riflessioni, tra le tante, riguarda lo smaltimento dei rifiuti industriali e i processi di lavorazione che avverrebbero nell’attuale sito. Sito che si trova a nord della costa crotonese che dopo tanti anni, come tutte le aree industriali di Crotone, a seguito della dismissione industriale dei poli di Pertusola e di Montedison, si presenta con una serie di opifici industriali abbandonati, e con un elevato e allarmante stato di degrado e di decadimento strutturale, che meriterebbe maggiore attenzione da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, del Ministero della Salute e del Ministero della Transizione Ecologica. Per questo, come cittadini crotonesi, chiediamo, e la domanda la rivolgiamo al Consorzio Regionale per le Attività Produttive, alla Regione Calabria, alla Provincia e al Comune di Crotone, se non sia il caso di aprire un tavolo negoziale per porre all’ attenzione di A2A, e alla valutazione comune, l’opportunità di una delocalizzazione del nuovo impianto in altra area industriale, magari già sede di impianti generanti energia e che portano nella zona industriale ai confini tra i comuni di Crotone e di Scandale. Area in cui è già presente la centrale turbo-gas gestita dalla società Ergosud , partecipata pariteticamente dal gruppo EPH e da A2A Gencogas Spa.
Sotto quest’aspetto il progetto del termovalorizzatore di A2A, se sommato ad altri progetti in fase di valutazione, e senza dimenticare la bonifica in atto da parte della multinazionale Eni, la prevista delocalizzazione dell’impianto di Ponticelli, e la scadenza delle concessioni degli impianti di biomasse presenti sul territorio provinciale, potrebbe essere occasione più unica che rara per permettere agli stessi enti pubblici di aprire, in maniera congiunta, una discussione più ampia e complessiva sullo stato dell’arte relativamente alla consistenza e alla localizzazione sull’intero territorio provinciale di tutti i cicli di produzione delle energie e dello smaltimento dei rifiuti esistenti e previsti.
A partire dall’adozione da parte dell’ente provinciale del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. E senza dimenticare da parte del Comune di Crotone l’adozione del Piano Strutturale Comunale.
Un lavoro di sistema e di messa in ordine per pensare e progettare un Distretto Produttivo Calabrese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica incentrato sulla filiera dell’idrogeno. Potenziale distretto che, inizialmente, potrebbe muovere i primi passi partecipando al bando per gli Ecosistemi dell’Innovazione Territoriale pubblicato nei giorni scorsi sul sito del Ministero dell’Università e della Ricerca. Bando dal quale gli enti pubblici territoriali Crotonesi e della Sibaritide, oltre a tutti gli enti pubblici territoriali della Calabria, con il sostegno pubblico ed esplicito della Regione Calabria, assieme alle Università calabresi e meridionali, agli enti pubblici di ricerca, e altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, potrebbero attingere a risorse importanti e straordinarie per dar vita a un progetto di grande rilevanza strategica, nazionale ed europea: il Polo Energetico delle Energie Rinnovabili del Sud d’ Europa. Progetto che porrebbe la Provincia di Crotone e l’Area Vasta Jonica Calabrese nelle condizioni di essere protagonisti della Strategia Energetica Nazionale 2030, basata su Competitività, Sicurezza e Ambiente, che destina oltre 170 miliardi di euro per investimenti nel settore dell’energia. Ecosistema dell’Innovazione Territoriale anche come riconoscimento, seppur postumo, per gli oltre 60 anni di attività industriali che, in Calabria e nel Meridione, fecero di Crotone la capitale del lavoro. Della cultura e della dignità del lavoro.
Per tutto questo, noi riteniamo che occorra ritornare ad essere protagonisti del nostro futuro per non essere relegati a ruoli di comprimari o di comparse che, di fatto, negli ultimi anni hanno portato a considerare il nostro territorio una specie di riserva indiana o di “nativi di Calabria”.
Condizione alla quale noi ci sottraiamo perché, forti della nostra storia e delle nostre tradizioni, assieme a tutti i calabresi, vogliamo contribuire a costruire un’altra Calabria. La Calabria delle opportunità e della solidarietà, in cui tutto si fonde e si ricompone in una unità autentica e originale.
Peppino Cosentino
Mimmo Critelli
Giovanni Lentini
Ugo Pugliese