Sin, Zes, Antica Kroton. Ripartiamo da qui.
Una disamina al piano di Ripresa della città di Crotone nel più ampio contesto dell’Arco Jonico del nord est calabro.
Ho letto con particolare attenzione e interesse la nota del parlamentare azzurro, Sergio Torromino, riguardante l’approvazione dell’emendamento proposto da Forza Italia sulla riperimetrazione dei Siti d’Interesse Nazionale tra i quali sono compresi quelli di Crotone, Cassano e Cerchiara.
Un bel segnale che vedrà il Governo e il Ministero della Transizione Ecologica impegnati nella necessaria e urgente riperimetrazione delle aree del nostro sito d’interesse nazionale.
Un segnale di attenzione da parte del Gruppo Parlamentare azzurro nei confronti del nostro territorio che merita una riflessione all’altezza delle aspettative e delle attese e che mi permette di fare alcune riflessioni. A cominciare dalla riperimetrazione delle aree che, in prospettiva, dovranno essere allargate ricomprendendo la parte Nord della costa crotonese, quella che va dall’ex area industriale e arriva sin quasi alla foce del Neto. Questo per valutare ed affrontare , assieme al Governo , al Mi.T.E. e al Mi.S.E., al Ministero del Sud, la delocalizzazione definitiva della restante parte di area industriale di Crotone, quella che ancor’oggi è sede di numerosi insediamenti industriali, che permetterebbe alla città di ripensare il suo sviluppo urbano e di ridisegnare il suo water front, quello che va da Capocolonna alla foce del Neto e che la potrebbe far diventare, finalmente, una città di mare.
A questo riguardo occorre nominare immediatamente il Commissario Straordinario della bonifica. E’ inammissibile che a due anni dalle dimissioni del commissario Belli quel posto resti vacante e, soprattutto, restino inutilizzate le risorse ammontanti ad oltre 70 milioni derivanti dalla sentenza Syndial che, da tempo, stazionano nelle casse della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nomina del Commissario Straordinario che permetterebbe alla città di avere un interlocutore autorevole, rappresentativo e in grado d’interloquire alla pari con Eni.
Oltre a questa indispensabile e non più rinviabile nomina da parte del Governo è altrettanto necessario, almeno per noi Cittadini della fascia jonica calabrese, fare chiarezza metodologica e strategica per quanto riguarda le Zes.
Le Zes, fortemente volute e, per questo, alimentate con imponenti risorse dal Ministro Carfagna, presentano alcune anomalie. Anomalie che riguardano il nostro territorio e il territorio a noi limitrofo, quello di Corigliano Rossano. La gran parte delle risorse assegnate alla Calabria e destinate alle aree portuali e retro portuali, alle aree aeroportuali e alle zone industriali saranno in massima parte, per oltre il 90 per cento, utilizzate dal e per il porto di Gioia Tauro. Per quanto mi riguarda questo è inammissibile perché il porto di Gioia Tauro riveste un’importanza e un interesse che travalica i nostri confini regionali e non può essere destinatario di risorse assegnate alla regione Calabria. Così come, allo stesso tempo, senza nascondermi dietro un dito, sono consapevole che le Zes hanno e possono avere un senso per le imprese e per gli imprenditori e possono diventare un trampolino di lancio per i territori, se esse fossero inserite e supportate da un moderno ed efficiente circuito stradale e ferroviario, ad oggi inesistente. Il nostro tallone di Achille, capace di favorire ed alimentare la crescita e il rilancio della fascia jonica calabrese e dell’intera Calabria.
Per finire un accenno al progetto Antica Kroton. Credo che, e sono certo di non sbagliarmi, sia irrilevante il peso della bonifica sull’intera progettualità di Antica Kroton atteso che nelle varie rimodulazioni, una più scellerata delle altre, sono stati eliminati gli interventi nel e sul quartiere settentrionale dell’antica città magno graeca di Kroton. Eliminazione che ha reso l’intero iter progettuale problematico, e non privo di difficoltà, in quanto aver eliminato gli interventi nel quartiere settentrionale non solo ha fatto perdere al progetto la forza di grande attrattore culturale, ma ha fatto si che, con il tempo, le rimodulazioni siano confluite in una specie di pentola imputridita, nella quale hanno trovato spazio interventi di mera riqualificazione urbana e, in alcun casi, come nel caso della riqualificazione della strada per Capocolonna, senza senso. Un intervento senza senso per due ordini di motivi. Il primo, perché la strada è di competenza provinciale e poteva rientrare nella serie dei lavori sulle strade provinciali previsti dall’ente intermedio con risorse derivanti dal PNRR o dalla programmazione nazionale e comunitaria. ll secondo, perché la strada per Capocolonna poteva trovare spazio ed essere inserita, senza nessun problema, da parte della Provincia e del Comune di Crotone in una scheda progettuale dei Contratti Istituzionali di Sviluppo. Scheda progettuale che avrebbe avuto tutte le caratteristiche previste dall’avviso dell’Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale e che avrebbe svelato per davvero, più di un collettore fognario, le bellezze del nostro territorio, il Promontorio Lacinio con l’area archeologica di Capocolonna e il santuario della Madonna di Capocolonna, e tutto questo in linea con il “claim” del Cis Calabria “Svelare Bellezza”. Per finire colgo con piacere il riferimento del parlamentare, Torromino, al ruolo fondamentale che dovrà avere la Regione Calabria e il presidente, Roberto Occhiuto, per garantire lo crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Anch’io, come lui, sono convinto che noi calabresi, tutti insieme, senza bandiere e senza campanili, con il supporto e l’ausilio del Governo nazionale e delle strutture tecniche ad esso collegate, saremo in grado di utilizzare tutte le risorse a noi assegnate dal PNRR e dalla nuova programmazione comunitaria 2021/2027 e di vincere la sfida che, liberamente e volontariamente, ci siamo dati. Svelare all’Italia, e all’Europa, una Calabria che gli italiani, e gli europei, non s’aspettano.
Giovanni Lentini