La transizione energetica come obiettivo nel prossimo futuro.
La necessità di istituire una società multiutility che inglobi le partecipate crotonesi di Akrea, Congesi e Crotone Sviluppo.
Un’altra classifica, l’ennesima, questa volta redatta dall’Università La Sapienza di Roma che giudica le città italiane in base alla loro vivibilità, relega la nostra città all’ultimo posto.
Una istantanea severa ed insindacabile del nostro territorio suggellata dalla consapevolezza di un giudizio scontato, per nulla inaspettato e soprattutto coerente con quanto emerso da classifiche similari, eaborate da enti indipendenti che fotografano periodicamente lo stato di salute delle città italiane.
Occorre quindi, una visione inedita, coerente e strutturata rispetto alle prospettive che la rivoluzione industriale in atto, dai connotati ecologici dominanti, il progresso e l’innovazione pongono al servizio di cittadini, aziende e amministrazioni, creando occasioni uniche e irripetibili.
Rilanciare … per trasformare lo slogan “Crotone Smart City 2030” in una agenda di idee e linee guida per la crescita economica e sociale.
La visione di una città intelligente, in armonia con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, non può che partire da una analisi di merito ed una proposta di efficientamento della gestione dei servizi, su tutti rifiuti e acqua.
Da qui l’idea di istituire una multiutility dall’alto profilo tecnico-manageriale,che inglobi le società pubbliche Akrea e Congesi, per garantire un eccellente livello gestionale del ciclo dei rifiuti e dell’approvvigionamento idrico.
L’idea di una grande azienda capace di dotarsi di un piano industriale ritagliato a misura per le esigenze del territorio, in piena autonomia e supportato da un know-how da implementare con nuove assunzioni di personale altamente qualificato e specializzato.
Un solo tessuto dirigenziale e quattro unità operative.
Un’area finanziara-giuridica per intercettare bandi e finanziamenti regionali, nazionali e comunitari atti a realizzare il piano industriale e il programma di investimenti.
Sarebbe questa l’occasione per valorizzare il personale della tanto vituperata Crotone Sviluppo, società in House liquidata dall’attuale amministrazione.
Un’area tencico-commerciale per realizzare progetti di efficientamento energetico al servizio del settore privato, residenziale e industriale, e del pubblico, creando una filiera che coinvolga le piccole aziende locali attive nel settore edile, impiantistico e fornitura di beni.
Una unità tecnico-operativa per la gestione del ciclo dei rifiuti, attraverso una infrastrutturazione del territorio e l’educazione a nuove abitudini, partendo dal coinvolgimento delle scuole.
Infine, una unità tecnico-operativa per la gestione del servizio idrico, con un piano di rinnovamento delle reti acquedottistiche e degli allacciamenti, rinnovo delle reti fognarie, realizzazione di nuovi pozzi di captazione per sopperire alla penuria nelle stagioni estive, sistemi di monitoraggio da remoto dei reflui e dei flussi d’acqua, per ridurre le perdite di rete e scongiurare gli allacci abusivi.
Una azienda così strutturata permetterebbe agli enti comunali di sopperire alla mancanza di conoscenze in materia di energia e ambiente, assumendo, nell’interesse esclusivo della comunità, il ruolo di interlocutore naturale delle grandi aziende di Stato attive sul territorio, si legga Eni, e di tutti i privati che intendono coinvolgere il terroritorio in progetti innovativi.
Se nella drammatica crisi sanitaria ed umana, il Covid ha lasciato degli insegnamenti positivi, come ogni crisi che epocale, uno.di questi è senz’altro la consapevolezza che il futuro non si improvvisa, ma si programma e si realizza con merito e competenze.
Alessio Critelli