Jonio: ormai non si rispetta più neppure il garbo Istituzionale.
La considerazione di cui gode l’area dell’Arco Jonico Magnograeco da parte delle Istituzioni è degna di una tribù del centro Africa
Registro, senza meraviglia alcuna, che gli ordini professionali di Crotone non solo lamentano il loro mancato coinvolgimento da parte del presidente dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, ma, anche, argomentato e gravido di quelle perplessità che da tempo denuncio ed evidenzio.
Non mi sorprende questa mancanza di attenzione e di garbo istituzionale. Il presidente Agostinelli, come tutti i nominati, è stato designato su indicazione delle Rappresentanze parlamentari, pertanto dovrà svolgere un compito ben preciso: tutelare e salvaguardare il porto di Gioia Tauro. Il resto è un accidente e un incidente noioso e fastidioso sul percorso del porto di Gioia T犀利士
auro. Per questo, Costui, non ha bisogno di confrontarsi con nessuno. Non ha necessità d’incontrare il Sindaco della Città e il Presidente della Camera di Commercio, che al massimo convoca per metterli al corrente della sue decisioni. Non ha nessun interesse ad incontrare il Presidente della Provincia, il Presidente di Confindustria, le Sigle sindacali e gli Ordini professionali.
Quando arriva a Crotone ha bisogno solo di avere attorno a se i suoi vassalli che, a loro volta, si attorniano di valvassori, valvassini e servi della gleba. Nel caso specifico ritengo che abbiano fatto male i calcoli sia lui che i suoi sostenitori. Il disegno egemonico e criminoso, per Crotone e per il porto di Corigliano-Rossano, sarà destinato a schiantarsi di fronte alla realtà.
Secondo me, e lo ripeto da tempo, la Rappresentanza istituzionale di Crotone, nell’immediato deve richiedere la fuoriuscita del porto vecchio dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro che, tra l’altro, non presenta adempimenti particolarmente complessi e poi, nel prossimo futuro, deve preparare e studiare la fuoriuscita definitiva da quest’Autorità slegata e lontana, non solo fisicamente, da Crotone e dall’intera fascia jonica. E predisporre, assieme al porto di Corigliano-Rossano e i porti della fascia jonica calabrese, l’adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Jonio. Il nostro mare. Il mare e il destino comune dell’intero golfo della Magna Graecia.
Questo a mio parere il messaggio, l’unico, da inviare a tutti, anche alla prossima Deputazione regionale calabrese, da parte dell’intera comunità crotonese e da tutte le comunità della fascia jonica.Tutto il resto, per noi e per il nostro territorio, è solo una perdita di tempo. Un’ulteriore perdita di tempo. E null’altro.
P.S. E chiaro che a sostegno delle mie affermazioni ci sono fatti certi e incontestabili. A partire dal Piano Regolatore Generale del Porto che, come affermato giustamente dai rappresentanti degli Ordini professionali, non può non confrontarsi con gli strumenti, che ad oggi non ci sono, di pianificazione della città, per arrivare alla Zona Economica Speciale, per la quale, anche in questo caso, non abbiamo visto sino ad oggi nessun coinvolgimento degli imprenditori locali e non solo loro, e passare per il Contratto Istituzionale di Sviluppo, sul quale l’Autorità Portuale di Gioia Tauro ha un idea che segue modi di operare e di comportarsi in linea con quanto abbiamo già sperimentato e stiamo sperimentando. La spoliazione delle zone retro portuali da parte dei governi che si sono succeduti nel corso degli anni che ha pensato di utilizzarle per fini istituzionali in spregio a possibili utilizzi legati all’infrastruttura portuale: ritenuta, al pari dell’aeroporto Sant’Anna, un peso e nulla di più.
Giovanni Lentini