Jonio: necessaria la creazione di un’azienda ospedaliera, ma ci vogliono i numeri.
Per l’ambito jonico dovrà essere imperativo scorporare la sanità territoriale da quella ospedaliera
Nell’ultimo consiglio comunale a Crotone, ci siamo concentrati sulla destinazione d’uso di un’area della città da destinare a parcheggio per gli utenti di una struttura sanitaria.
Durante il mio intervento, ho precisato che il parcheggio con concessione gratuita è deliberato solo negli interessi dei cittadini, i quali soffrono il continuo disagio della viabilità e la difficoltà a reperire un posto in cui dare alloggio alla propria autovettura, non già a tutelare un’Asl, che, a mio parere, non fa nulla per frenare il massacro adoperato da anni nei confronti dell’ospedale Civile di Crotone dal punto di vista del ridimensionamento.
Non posso che ribadire la mia indignazione sull’ennesimo annuncio di chiusura della TIN (Terapia Intensiva Neonatale) e sottolineare come si stia evolvendo il dibattito, soprattutto quando le risposte dei Vertici aziendali sono, a dir poco, ridicole e sulle quali non mi soffermeró, avendolo fatto già in un mio precedente intervento.
Tuttavia si percepisce, da alcune affermazioni, una sorta di scarica barile dell’ASP nei confronti dei medici ed emerge un chiaro intento di continuare nell’opera di devastazione del nosocomio di Crotone.
Solo in Calabria, è avvezza la scriteriata pratica, figlia dei più beceri centralismi, della commistione in capo alle Asp della medicina territoriale e di quella ospedaliera, lasciando di contro alle Aziende Ospedaliere l’esclusiva gestione degli Ospedali HUB. Le scuse addotte sono sempre le stesse: non ci sono numeri per giustificare un’AO.
Ma allora che aspettiamo! Possibile che non si possa immaginare di riunificare sotto l’egida di un’unica Azienda Ospedaliera gli Spoke Jonici ed i pochi ospedali territoriali rimasti?
Noi come Amministratori abbiamo il sacrosanto dovere di conoscere cosa si celi sotto, chi sta lavorando contro la città di Crotone ed in generale contro l’area dell’Arco Jonico. Un continuo smantellamento delle infrastrutture pubbliche con il palese beneplacito di una Regione da sempre matrigna alle istanze del levante di nord est, lasciato nel totale abbandono e con politici indifferenti alla questione; gli stessi che si candidano e si ricandidano ad ogni tornata elettorale e che il popolo continua sempre a votare.
Ho annunciato battaglia su questa vicenda grazie all’ampio appoggio incassato da tutti i consiglieri comunali, perché la sanità non è questione di casacca, ma di dignità di un popolo.
A Crotone, come su tutta la riviera jonica, è necessario che l’ospedale sia potenziato e non ridimensionato. È altresì impellente scongiurare ogni ipotesi di chiusura dei reparti, poiché si creerebbero ulteriori disservizi sociali alla popolazioni del Marchesato della limitrofa bassa Sibaritide e della Sila, dove si è già proceduto a tagliare e ridimensionare diversi Presidi.
Ullteriori disservizii aumenteranno le richieste presso le strutture sanitarie fuori Regione, con aggravi di spesa, tempi e lunghe liste di attesa.
Iginio Pingitore