Si richiami la società alle proprie responsabilità verso il territorio, attraverso progetti di sviluppo
La vivacità politica che si sta generando su tutto l’Arco Jonico sia foriera di un nuovo progetto politico.
La scorsa settimana, nell’ambito dell’evento “Sud – Progetti per ripartire”, promosso dal Ministro per il Sud Mara Carfagna, il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatá, ha presentato la proposta di realizzazione di un nuovo Centro di Ricerca da ubicare in località Saline Joniche.
Un distretto dell’innovazione per il quale esiste già una analisi preliminare con un impegno di spesa di 90 milioni di euro.
Qualche giorno dopo, Domenico Rositano, Innovation Promoter dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha proposto, sempre nel sito di Saline Joniche, la realizzazione di un termovalorizzatore sul modello già esistente a Copenaghen.
Non nascondo un piccolo sussulto di orgoglio nel leggere queste notizie, giacché nel Luglio 2020, nell’ambito del progetto Crotone 4.0 – conurbazione dei comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Cutro, Scandale, Rocca di Neto e Strongoli -, proposi la realizzazione di un Distretto Energetico attraverso il coinvolgimento di Eni.
Un progetto che prevede un hub per la ricerca e l’innovazione tecnologica e industriale e un insieme di infrastrutture per la produzione energetica ad elevata efficienza e la vettorizzazione, al servizio di inziative pubbliche e private tra cui un impianto innovativo sul modello Copenhill.
Le parole del Sindaco di Reggio Calabria sono la dimostrazione che fuori dai confini provinciali, non molto distanti da noi, le amministrazioni politiche e le associazioni di muovono, sinergicamente, per intercettare i fondi che saranno destinati alle regioni meridionali.
Parole che stridono, purtroppo, con il silenzio dell’attuale Amministrazione comunale Pitagorica rispetto a quei meccanismi che il progresso tecnologico, una maggiore attenzione alle prerogative ambientali e, soprattutto, la crisi pandemica, hanno innescato.
È di pochi giorni fa la notizia che Eni, tramite la sua controllata Ecofuel, attiva nel presidio degli investimenti nell’economia circolare, ha rilevato Fri-El Biogas Holding, acquisendone il suo “Know How” nella produzione biogas.
Un ulteriore passo nel processo di decarbonizzazione annunciato da Eni e che prevede, nei prossimi anni, oltre al potenziamento degli impianti già esistenti, l’incremento della produzione di biometano dal trattamento della FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) attraverso appositi impianti.
Un progetto ambizioso, quello presentato dall’AD di Eni, Claudio Descanzi, che ben si concilia con la necessità di infrastrutturazione del sistema di trattamento dei rifiuti crotonese, ancora dipendente dal conferimento in discarica
Perorare l’eterna conflittualità con Eni, della quale non si disconoscono certamente le colpe ma, sicuramente secondarie rispetto ad una classe dirigente locale subordinata, è diabolico e banale.
Si richiami la società alle proprie responsabilità verso il territorio, attraverso progetti di sviluppo, magari da finanziare anche con denaro che Eni, tra condanna per disastro ambientale, royalties e IMU per le piattaforme, deve versare al territorio.
Per quanto ancora questa Amministrazione rimanderà un confronto di merito sul futuro e sulle prospettive di crescita, abbandonando il chiacchiericcio dei social e avviando tavoli tematici aperti a tutte le energie attive del territorio.
In questa direzione non posso che apprezzare la sinergia che va consolidandosi tra forze attive del Medio e Alto Jonio calabrese che coltivano le ambizioni di un nuovo ed esaltante protagonismo politico.
E ancora, un plauso va ai 9 consiglieri comunali che hanno richiamato l’attuale Amministrazione, nell’ambito di una proposta di rilancio del porto di Crotone, ad assumere il ruolo di leadership politica e amministrativa per una infrastruttura strategica dell’intero Arco jonico.
Infine, non per ultimo, un plauso va alle associazioni e ai comitati di quartiere, elementi imprescindibili di una comunità critica e matura, che richiamano quotidianamente l’Amministrazione alle diverse problematiche che si vivono nei quartieri della città, soprattutto quelli periferici.
Tre indizi che, almeno in ambito giuridico, costituiscono la prova della ritrovata vivacitá politica e sociale, da nurtrire ed implementare, di un territorio che ha compreso l’importanza di un partecipazione attività alla “res publica”, per realizzare una visione inedita del territorio Jonico e del Città Pitagorica.
Alessio Critelli