Polo Covid a Corigliano Rossano
Si continua a ragionare in regime d’improvvisazione.
Si sta rendendo operativo, in queste ore, il Polo Covid, nel plesso Bizantino dello Spoke di Corigliano Rossano. Il tutto arriva con la classica decisione calata dall’alto.
L’Asp di Cosenza su mandato del Commissario Bettelini, da il via libera al decreto del già commissario Zuccatelli. Il tutto viene eseguito con la consapevolezza di avere a disposizione una esigua quantità di personale sanitario adeguato alla tipologia delle patologie.
Si decide di allestire un reparto così delicato nottetempo, dopo aver visto un andirivieni di proposte che, noncuranti delle varie disposizioni nazionali in materia, istituivano, de facto, a Corigliano Rossano, il polo Covid “che non c’è”. —Già!— Perché sulla carta esiste un polo Covid, in realtà il personale promesso per la sua gestione esiste – forse – nella mente di qualche funzionario della sede di Viale degli Alimena. Il tutto mentre, a livello nazionale, si va sempre più optando per la creazione di poli solo Covid ed ospedali per la cura di altre patologie, così evitando il problema della promiscuità, si limita il proliferare del contagio massivo. Procedere in maniera tempestiva alla concretizzazione del Polo Covid, con l’arrivo dei primi pazienti all’esordio, significa scompensare gli equilibri in altri reparti in materia di personale.
Polo Covid disegnati a macchia di leopardo, senza criterio, contravvenendo alla originaria circolare ministeriale, poi confermata nel primo Consiglio regionale della Calabria dall’allora presidente Jole Santelli, secondo la quale i Poli Covid avrebbero dovuto essere concepiti negli ospedali HUB e svuotarli dei ricoveri ordinari. Ma, evidentemente, svuotare gli HUB si traduce in intoccabili interessi. Ed allora, ecco, che si vestono con estrema improvvisazione nosocomi sprovvisti di preparazione ad affrontare una patologia verso cui finanche la comunità scientifica manifesta segnali di vulnerabilità. Corigliano Rossano è per principi di solidarietà e deve concorrere nel contribuire all’emergenza, ma ci devono essere le condizioni. In questa battaglia non è ammessa l’improvvisazione!
Domenico Mazza