FRECCIA SIBARI-BOLZANO SOSTA A TORANO. NUOVO COLPO DEL CENTRALISMO COSENTINO
Mai la classe politica bruzia si è battuta per una fermata di un Freccia a Sibari, al contrario colpisce l’unico treno presente in riva allo Jonio
L’arroganza del centralismo cosentino non conosce soste. Si agisce con spudoratezza senza un benché minimo di rispetto nei confronti non solo del territorio jonico ma della sua stessa classe dirigente. Quel che è accaduto nelle ultime ore è l’ennesimo riprova di come la classe politica bruzia sia avvitata su se stessa, sprovvista di una visione complessiva di territorio, noncurante delle problematiche dello jonio, anzi le affossa. Tutta la cordata del centralismo ha chiesto e ottenuto la nuova fermata del FrecciaArgento Sibari-Bolzano. Sindaci della Valle Crati, spalleggiati da attori Parlamentari in capo al centralismo, alla fine sono riusciti nell’intento di incassare la fermata a Torano dell’unico Freccia in Partenza dalla Sibaritide. Sia chiaro, non ci si fascia la testa per 5 minuti di allungamento del tempo di tragitto tra Sibari e Roma, anche se proferire ingerenze su una tipologia di convoglio in cui la tempistica è la parte forte è come ritornare ai vecchi intercity o agevolare il traffico su gomma. Pensiamo se ogni classe dirigente dovesse perorare la causa di una fermata cosa accadrebbe, ogni Freccia impiegherebbe una vita. Ciò che lascia basiti non è tanto la fermata a Torano, quanto il fatto che gli stessi autorevoli esponenti bruzi non si siano mai spesi per perorare una causa che vedesse SIBARI quale fermata di un FRECCIA (Rossa, Argento, Bianca, o Italo) in partenza da Reggio Calabria con deviazione a Castiglione – Sibari – Taranto – Bologna- Milano.
Da sottolineare che il freccia della Sibaritide effettua scalo nella stazione di Paola, che dista comunque da Cosenza una manciata di minuti. Ci preoccupiamo di fornire una fermata per l’area Bruzia, ma al contempo non si è riusciti ad ottenere un collegamento diesel con il basso Jonio e l’alto Jonio in coincidenza con la partenza del freccia al mattino ed il rientro alla sera.
Continua la visuale di fedeltà al più becero centralismo, nella più completa ignavia di una classe politica jonica che subisce sommessamente le scelte calate dall’alto e suffragate dalla compiacenza dei Capoluoghi storici.
Il comitato Magna Graecia dice basta a questo tipo di politica che persevera nell’offesa al territorio Jonico, continuando a trattare, a pesci in faccia, l’area Magnograeca.
Non è possibile trasformare il Freccia in un treno espresso e non 犀利士
considerare l’imminente avvio della nuova stazione di Settimo, a servizio sia dell’unical, sia dell’area urbana cosentina, sia della valle Crati. Non si può non considerare che Paola disti da Cosenza e dalla valle Crati 20 minuti, ed è già attuata in codesta stazione il servizio di fermata del FrecciaArgento.
Ci rivolgiamo alla classe dirigente Jonica: “Svegliatevi”! Siamo dimenticati da tutto e da tutti. L’unico servizio che esiste da meno di 1 anno, va già condiviso, mentre nessuno fiata per i molteplici servizi già presenti sulla fascia tirrenica e ad un soffio dalla valle Crati, che invece continuano ad essere erogati in esclusiva e senza condivisione alcuna, con buona pace della dormiente politica nostrana che ancora continua a parlare di opere faraoniche ma nei fatti permette al proprio popolo di viaggiare col calesse.
Ufficio stampa – Comitato Magna Graecia