REGIONALI, NULLA DI NUOVO: VINCE IL CENTRALISMO. CON MAGNA GRAECIA AUMENTEREBBE LA RAPPRESENTANZA
Si rende sempre più necessaria la revisione geografica delle province calabresi, dei collegi e delle circoscrizioni. Effetto boomerang per molti candidati magnogreci che per una manciata di voti sono fuori dall’ASSISE REGIONALE. Il Comitato invita a una profonda riflessione
Dall’urna l’ulteriore conferma di come sia necessario, in chiave di rappresentatività nelle sedi istituzionali, pervenire alla revisione geografica delle province calabresi e, di conseguenza, di collegi e circoscrizioni elettorali. La nuova provincia della Magna Graecia significa eliminare l’idea di periferia e perché ciò avvenga vi è bisogno di una unica deputazione parlamentare regionale e nazionale espressione di MAGNA GRAECIA che porti avanti, con fare omogeneo, le problematiche comuni dell’intero territorio (infrastrutture, sanità, giustizia, turismo, agricoltura, aree costiere, montane e pedemontane, etc etc). Alcuni candidati sia della Sibaritide sia del Crotoniate non faranno parte del nuovo Consiglio regionale per una manciata di voti a causa di un sistema divisorio circoscrizionale – a parere del Comitato – distorto, che va necessariamente rivisto. Gli stessi rappresentanti con MAGNA GRAECIA sarebbero stati eletti e oggi, l’arco jonico sarebbe ben rappresentato con n. 6 Consiglieri regionali. E invece, come al solito, i capoluoghi storici fanno man bassa di tutto, grazie anche a chi si è prestato a questo gioco al massacro. Come Comitato avevamo espresso le più profonde perplessità circa il paventato rischio. Abbiamo atteso l’esito, in larga parte scontato, in ordine ai limiti di rappresentanza, ma non siamo stati ascoltati.
L’attuale risultato preannunzia una battaglia in salita per il Comitato, se non altro per il fatto che le composizioni degli organi elettivi sono in larga maggioranza espressione di rappresentanze centraliste, salvo immaginare – come auspicio – che il Governo Santelli voglia guardare al futuro con fare innovativo e non arroccato sulle posizioni di sempre.
L’attuale sistema circoscrizionale si è rivelato un boomerang per chi, del posto, non crede in MAGNA GRAECIA. Il Comitato su questo versante invita a una profonda riflessione l’intera classe dirigente della Sibaritide e del Crotoniate. Le sole città di Corigliano Rossano e Crotone hanno espresso ciascuno 1 solo Consigliere regionale.
L’attuale suddivisione in 3 collegi ha palesato tutti i suoi limiti. Se è vero che in apparenza il collegio Nord (la provincia di Cosenza) ha in base al rapporto popolazione/quoziente un numero di 10 consiglieri su trenta (il collegio centro 11 ed il collegio sud 9), è parimenti vero che la Sibaritide ed il Crotoniate, ovvero l’area Magna-Graecia, eleggono in consiglio un risicato numero di 3 consiglieri nel complesso, che appaiono quale una netta minoranza sui 21 totali espressione dell’area Nord e Centro.
È bene rimarcare che il quoziente medio che stabilisce l’attribuzione dei seggi è dato dal numero degli abitanti totali della regione suddiviso il numero dei seggi in palio al consiglio, pertanto il consigliere eletto dovrebbe essere espressione di una media di 64000 cittadini circa.
Fermo restando che la Sibaritide rappresenta in termini demografici il 26% dell’intero collegio Nord e che il Crotoniate rappresenta il 24 % del collegio Centro, è pur vero che le due aree assemblate rappresentano oltre il 23% dell’intera demografia regionale, pertanto il rapporto che esce in termini di rappresentatività è assolutamente squilibrato rispetto alle altre aree regionali, basti pensare che in area brutia, lamentino, catanzarese si porta in regione un rappresentate ogni 52mila abitanti, mentre un area magno greca 1 ogni 130mila abitanti.
Sulla carta ogni consigliere eletto, siede in regione per rappresentare tutta la Calabria, ma siamo in una terra in cui la “collegite” è un fenomeno piuttosto diffuso e ogni eletto risponde al proprio elettorato.
Tanto premesso, il Comitato ribadisce la sua ferma lotta ai centralismi storici, alle oligarchie di potere politico che irresponsabilmente continuano a marginalizzare quelle aree dal potenziale economico-produttivo e culturale ad alta densità, tale da rilanciare l’intero sistema Calabria.
La paura al cambiamento produce paralisi e frena la crescita. Diciamo basta ai conservatori e a ogni forma di campanilismo. È di queste ore il rilancio di una proposta straordinaria della grande città metropolitana Reggio Calabria – Messina, due città in eterno confitto, fortunatamente oggi sempre più arenato dal tempo e dalla storia.
Nelle prossime ore il Comitato renderà note le prossime tappe sempre in tema di sensibilizzazione e conoscenza del progetto Magna Graecia.
Ufficio Stampa – Comitato Magna Graecia